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Gerontechnology: le tecnologie digitali migliorano la terza età

Un dato su cui riflettere è il seguente: la popolazione mondiale che ha più di 60 anni oggi è 900.000.000 e che nel 2050 sarà 2.000.000.000. Alla luce di questi dati: perché non migliorare la qualità della vita degli anziani con strumenti digitali?

Le tecnologie e i social networks sono pensati per i giovani, spesso però non si considera una fetta, in Italia molto considerevole, di popolazione che potrebbe essere un destinatario di tali servizi/prodotti, la Terza Età. Come prima cosa forse non è proprio il caso di chiamarla Terza Età, gli anziani di oggi sono infatti pieni di interessi, desiderano comunicare ed essere informati.

Alcuni dati

  • Facebook: 1/3 dell’audience ha più di 45 anni, e l’audience con più di 55 sta crescendo del 15,1%
  • Twitter: la percentuale di utenti over 55 è pressoché equivalente a quella tra 15-24 anni, inoltre per gli uomini over 55 la durata di una visita media è di 3.3 minuti circa contro i 2.6 per i giovani
  • Newspapers: il 58% degli italiani tra i 65 e 75 anni dichiara di leggere quotidiani almeno 1 volta alla settimana

Alcuni hanno già trovato il modo di assecondare le esigenze di questa vasta fetta di popolazione inventando: cellulari e telefoni per anziani (grandi dimensioni e menu semplificati), giochi per stimolare i processi cognitivi come Eldergames (un esempio di progetto di gioco finanziato dall’Unione Europea alcuni anni fa) o Eldy (software che semplifica le normali funzionalità di un PC e che può essere scaricato gratuitamente), ecc.
Esistono diversi strumenti che possono facilitare e migliorare la vita degli anziani, basti pensare alla tecnologia touchscreen, quanti di loro interagirebbero in modo più semplice digitando o selezionando direttamente uno uno schermo piuttosto che cercare dei tasti su un telecomando o una tastiera?
Poiché nessuno di noi probabilmente ha visto recentemente una campagna pubblicitaria di un tablet con un anziano che scarica una app, la domanda che sorge spontanea è: Perché nessuno ancora ci ha pensato?

Cosa può fare la tecnologia per la Terza Età

Compensare il declino delle capacità cognitive e motorie, favorire le interazioni sociali a distanza, semplificare e agevolare i processi quotidiani, aumentare l’integrazione sociale, migliorare in generale la qualità della vita.
I settori in cui le tecnologie possono migliorare la vita dell’anziano:

  • Housing: arredamento e utensili con un design finalizzato ad un semplice e sicuro utilizzo;
  • Safety: sistemi di sicurezza per evitare incidenti o per comunicare agevolmente in caso di pericolo;
  • Mobility: sistemi che favoriscono il movimento e il trasporto;
  • Communication: strumenti e sistemi che favoriscano la comunicazione (Social networks, Voip, ecc.);
  • Science: soluzioni e cure per migliorare l’invecchiamento.

Considerare questa fascia di mercato può sicuramente essere controcorrente ma pensando ai vantaggi (sia per chi progetta soluzioni sia per chi le andrà ad utilizzare) e ai benefici che si potrebbero generare sarebbe interessante veder nascere qualche start up dedicata agli older.

 
 
AUTORE

Ilaria Incao

Comunicare, creare ed inventare sono sempre state delle passioni, ma ora sono diventate la mia professione. Mi occupo di design della comunicazione, dedicandomi a progetti che spaziano dalla grafica al web design.
 
 

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