Scattare foto o video delle vacanze assieme a famiglia ed amici e pubblicarle in Facebook, Instagram, in un blog personale o nel proprio canale Youtube; condividere nel dettaglio l’esperienza con alcuni consigli di una meta turistica che ci ha tanto colpito tramite un post: sono queste le azioni che tutti noi utenti compiamo online mentre viviamo le nostre ferie.
Perchè? Semplicemente per il gusto della condivisione, per far sapere a tutti che stiamo bene, che i posti dove siamo andati sono davvero mozzafiato e instagrammabili, per ricordare i bei momenti, per immortalare l’attimo o per essere ricondivisi nei profili ufficiali degli enti turistici, solo per citare qualche esempio. In linea generale, cerchiamo costantemente di trasformarci in piccoli reporter o influencer per far vivere le nostre esperienze ai nostri follower e seguaci ed ottenere più like possibili. Diciamoci la verità: che bella sensazione ci dà ottenere consenso e apprezzamento tramite commenti e centinaia di mi piace?
Se questo è il trend, allora come può una destinazione turistica intercettare e sfruttare questi contenuti, i famosi User Generated Content (UGC), da parte dei turisti che immortalano i momenti e i paesaggi più belli che caratterizzano un luogo?
Definiamo con chiarezza il termine e i vantaggi degli UGC.
Gli UGC sono contenuti (di vari formati: foto, video, testi) che sono stati generati dagli utenti e che sono poi ricondivisi nelle piattaforme social di un account pubblico.
Gli UGC sono una miniera d’oro per la brand awareness, per raggiungere nuovi utenti, per mantenere la curiosità di quelli già acquisiti, per invitarli a compiere azioni tramite una call to action, per incrementare il passaparola digitale, per ottenere feedback sui servizi/prodotti. Il tutto a costi davvero contenuti!
Attraverso gli UGC le destinazioni turistiche possono collezionare e sfruttare contenuti di cui le persone si fidano proprio perché generate dal pubblico, da persone vere che hanno vissuto in prima persona l’esperienza, rispetto ad un contenuto pubblicato da un’azienda che in qualche modo è coinvolta sul business e di parte.
Partiamo dalle fondamenta.
Per costruire e sfruttare gli UGC una destinazione turistica deve:
- Innanzitutto avere bene a mente i propri obiettivi di campagna: grazie agli UGC una destinazione turistica incrementerà l’awareness e la consideration del proprio brand.
- Sviluppare copy e materiale grafico creativo per invitare gli utenti a scattare foto, produrre video, comporre post testuali. È un tipico “post lancio” che costudisce una promessa di valore e una garanzia di popolarità e trasparenza;
- Dedicare un budget e spendere in adv: nessun post organico senza il supporto di un investimento diventerà virale.
- Decidere come dare spazio agli UGC all’interno dei canali: creare una rubrica dedicata con un hashtag su Facebook o ricondividendo i post nelle stories in Instagram;
- Trovare un giusto equilibrio: non si può pubblicare tutto, bisogna selezionare i contenuti più pertinenti al nostro messaggio;
- Prestare attenzione a non pubblicare i contenuti senza permesso: è infatti fondamentale taggare l’autore dell’UGC per evitare effetti spiacevoli ed esplicare chiaramente nei messaggi che invitano all’azione che i materiali ricevuti verranno effettivamente ripostati dai profili ufficiali.
Gli UGC sono sicuramente un ottimo modo per creare contenuti di valore alternativi. Grazie all’UGC una destinazione turistica può dare voce al turista di passaggio o al turista affezionato, può creare una community incrementando la brand awareness, può dare risalto real time alla propria destinazione grazie alla raccolta e la testimonianza di più punti di vista. Gli UGC hanno molti vantaggi in termini di coinvolgimento. Sfruttare il loro potenziale è semplice, basta solo dosare e veicolare nel giusto modo la loro organizzazione.