L’obiettivo che si deve dare ogni Marketer – anche nel B2B – dopo aver identificato il proprio target è… raggiungerlo, dando vita al giusto tipo di messaggio. Come fare? Creando un contenuto che sia così accattivante, pertinente ed intrigante che il potenziale cliente non possa sfuggirvi!
Ne sarà catturato, lo salverà e lo ricorderà (meglio ancora, ne prenderà nota).
Sfortunatamente, non esiste una formula magica per creare contenuti effettivamente “bloccanti” – nel senso, che fermino davvero lo scroll selvaggio dell’utente medio sul proprio device. Per riuscire nell’impresa, sono necessarie quindi grande creatività e profonde conoscenze del proprio pubblico di destinazione.
I post che generano il massimo coinvolgimento sui social sono innanzitutto coerenti, coinvolgenti e di impatto. Come ci riescono? Seguendo almeno una di queste 3 tattiche.
La Disruptive
Sì, lo so, “disruption” è un termine così trito e ritrito che ha vinto pure un premio per essere stata la parola più abusata nei “circoli del marketing” degli ultimi anni.
Ma è indubbio che la “disruptiveness” sia un efficace elemento di differenziazione per ogni tipo di contenuto B2B che tenti di trascendere lo statico. Un saggio Marketer B2B non dimentica mai che non sta indirizzando il proprio messaggio alle sole “imprese”, ma piuttosto alle persone che ci lavorano dentro. E le persone da cosa sono attratte? Cosa notano? Cose diverse, contro intuitive o inaspettate.
È importante pensare attentamente a come un utente vivrà i tuoi contenuti: cosa vedrà in prima battuta, come verranno percepiti i diversi elementi creativi, e chiedersi perché, soprattutto, qualcuno avrà deciso di soffermarsi proprio sul tuo di contenuto.
Viviamo un presente pieno zeppo di creatività, in ogni dove. Secondo una ricerca di Forbes, nel 2020 ogni utente ha trascorso una media di 7 ore del proprio tempo online nel visualizzare, godere e consumare contenuti. Capiamo bene, quindi, che distinguersi dalla massa non è proprio una robetta da niente!
Soprattutto quando i reparti marketing tendono a seguire approcci collaudati: specialmente sui social, è ovvio che aziende e brand cerchino di ricalcare le “best practice” più efficaci nella creazione, nello sviluppo e nella distribuzione dei propri contenuti. Ma questo a cosa porta?
Sfortunatamente, un effetto collaterale imprevisto in questi casi, è che molti post e annunci adv finiscono per sembrare molto simili. Contenuti fantastici e altamente pertinenti possono passare inosservati nel feed, se non vengono presentati in modo da attirare l’attenzione del pubblico di destinazione.
Le domande da porsi: come puoi sfruttare al meglio lo spazio a tua disposizione? Perché l’utente si è interessato al tuo contenuto? Come puoi andare controcorrente e alzare le aspettative per rendere i tuoi contenuti più unici ed evocativi?
L’interattiva
Già solo dal punto di vista sensoriale, esiste una grande differenza tra guardare una partita di calcio dagli spalti o da casa (oppure ancora meglio, partecipare in campo!). Allo stesso modo, le esperienze sui contenuti tendono ad essere più coinvolgenti e memorabili quando il pubblico può prenderne parte e interagire con esse.
Detto questo, i Marketers dovrebbero avere sempre in mente un particolare obiettivo quando implementano l’interattività.
Si può pensare a una serie infinita di modi per infondere interattività nei propri contenuti e annunci: dai carousel con una serie sequenziale di card, che possono essere utilizzate per un effetto narrativo – ai Conversation Ads di LinkedIn, che consentono ai membri di impegnarsi in dialoghi di messaggistica, seguendo percorsi diversi basati sulle loro risposte per offrire un’esperienza su misura, ad esempio.
Le domande da porsi: in che modo l’interazione apporta valore all’utente? Favorisce un maggiore coinvolgimento del brand?
L’ispirazionale
Quando si pensa all’output promozionale dei giganti del B2C – come Nike, Coca-Cola o Apple – si pensa all’emozione: la comunicazione di questi brand infatti si basa sullo “scuotere emotivamente” il proprio pubblico di destinazione, provocandone una reazione viscerale. A volte, il messaggio si fonderà sui sogni e sulle aspirazioni dello spettatore, altre, evidenzierà un problema sociale che potrebbe essere cambiato e risolto in meglio.
I contenuti di marketing B2B, al contrario, non sono spesso identificati dal target di riferimento come “ispiranti”. Tutt’altro.
Per i marketer B2B, può essere davvero difficile trovare il punto cardine tra gli obiettivi personali e professionali della propria audience, cercare di non cadere nella banalità e al contempo riuscire a far sciogliere il cuore dei propri clienti.
Un buon modo per farlo è concentrarsi su argomenti di cui sai si possano interessare, oppure, intercettarli con messaggi e immagini che si leghino direttamente alle loro vicissitudini quotidiane. Gioie e dolori della giornata tipo: pensa in grande e fai diventare il tuo cliente come “l’eroe della storia”!
Un altro modo per ispirare il tuo pubblico è attraverso il tuo brand behaviour: i clienti fiutano l’odore di contenuti non sinceri a distanza, quindi, in ogni momento, cerca di risultare autentico, coerente, empatico e riconoscibile nella tua comunicazione – non portando avanti cause o messaggi che siano lontani dal tuo modus operandi.
Le domande da porsi: quali argomenti contano di più per il mio pubblico? Come posso fare luce su questi argomenti in modo emotivamente coinvolgente?
Se vuoi rendere i tuoi contenuti B2B memorabili e lasciare il segno, ricordati queste 3 regole: sii originale, cattura l’attenzione attraverso l’interazione ed ispira il tuo pubblico – cercando di comprendere per davvero i suoi obiettivi, sia personali che professionali.