Qualche giorno fa ho scritto un articolo su come misurare il social web, si tratta di uno di quei post che funzionano, che fanno molto rumore, ovviamente in rapporto all’audience media del sito / blog di riferimento. Diciamo che questo articolo ha avuto circa il triplo delle prestazioni in termini di visite e retweet rispetto agli altri. La cosa più interessante a mio avviso è che io sapevo che questo articolo avrebbe funzionato. Condivido con voi le motivazioni della mia convinzione:
Sono partito da un articolo di Social Media Examiner, un blog molto interessante che produce contenuti ad alta viralità, riproponendo con una recency elevata (era uscito da pochissimo) quei contenuti ed attualizzandoli al mercato italiano (per capirci, ad esempio, ho rifatto tutti gli screenshot da loro proposti partendo da mie fanpage) era molto probabile riscontrare un interesse almeno paritario rispetto al tema. Quindi la sociability di partenza dell’articolo era già elevata.
Il post è di un livello avanzato e soprattutto offre contenuti che anche un Social Media Manager di buon livello può apprezzare, quindi il contenuto mantiene una promessa, offrendo sia riferimenti a strumenti e tool che non tutti conoscono che definizioni e concetti di qualità
Questa promessa mantenuta ha permesso di poter costruire un titolo potente, che ha nelle parole “misurare” e “sapere se sta funzionando” un forte invito alla scoperta, al click, ed anche una lunghezza tweet like che garantiva la condivisibilità dell’articolo
Ho scelto poi di usare una tecnica un pò ardita, ma di successo nel momento in cui le precedenti condizioni sono rispettate. Ho scelto alcuni influenzatori e amici (senza questo secondo requisito difficilmente la cosa avrebbe funzionato) che ho valorizzato con un quote o una citazione e un link dentro il post, generando un effetto grappolo che ho riprodotto al volo con l’ausilio di Topsy e Mindnote
In rosso le figure che a mio avviso si sono rivelate chiave nel successo del post, secondo Topsy questi sono 4 (ad esempio non vi è inclusa @francescaturchi che è senza dubbio una influencer, ma nel settore turismo, è possibile che Topsy abbia capito questa sottile differenza), ma io che sono un umano credo siano almeno 6. Anche se i numeri sono piccolissimi credo sia facile identificare alcuni hub che fungono da veri e propri trampolini di lancio per l’articolo.
Scrivere un post di successo non sembra quindi impossibile, però vorrei lasciare un ultimo concetto che non si rivela banale, lo chiamerei social heritage. La storia e la reputazione di chi scrive e del blog che ospita il post (non sempre coincidono), sono fondamentali per la riuscita o meno dello stesso. Il medesimo post scritto da me o da altra figura avrebbe una diversa risonanza, anche ovviamente in riferimento al blog che lo contiene, e più è famoso l’autore più conta la penna, più è famoso il blog, più conta il contenitore.
Come vedete non ci sono trucchi per avere successo in rete, ci sono però alcuni accorgimenti che potrebbero aiutarvi.