Nel lontano 2006 Facebook introdusse il News Feed, il rullo di notizie che ogni utente vede in homepage. Da quella data, a scegliere quali contenuti far apparire nella homepage degli utenti è un algoritmo.
Malgrado nessuno conosca la formula matematica che seleziona i contenuti più rilevanti per ogni utente, sembra abbastanza evidente ci siano contenuti preferiti rispetto ad altri.
Ecco di cosa si tratta.
Video
In questo grafico di WeAreSocial, appare evidente come il numero di visualizzazioni di video nativi su Facebook sia nettamente superiore alle views su Youtube.
I video, infatti, sono tra i contenuti preferiti dall’algoritmo di Facebook, soprattutto se nativi. Si tratta di un trend destinato a crescere in modo esponenziale vista la recente introduzione, da parte del team di Zuckerberg del nuovo Video Player.
Sull’importanza di questa tipologia di contenuto si è esposto lo stesso Zuckerberg annunciando che i video sulla sua piattaforma contano, ogni giorno, più di 3 miliardi di visualizzazioni.
Non siete dei video-maker? Non vi preoccupate, la moda del momento vuole video brevi ( dai 6 ai 15 secondi) girati, magari in Real Time. Periscope, l’app lanciata da Twitter ne è la riprova.
Contenuti Visual
Utilizzare contenuti visivi fa sicuramente parte di una strategia di Social Media Marketing vincente.
Hanno la straordinaria capacità, infatti, di aumentare la reach e, soprattutto, l’engagement. Sia che si tratti di foto e semplici Social Object che di infografiche più complesse, i contenuti visivi riescono abilmente a catturare l’attenzione degli utenti spingendoli all’interazione e, soprattutto, alla condivisione.
È importante sottolineare, tuttavia, che il trend dei contenuti visivi sembra essersi arrestato rispetto allo scorso anno a favore dei video. Si tratta comunque di contenuti ancora performanti e su cui continuare a puntare, soprattutto per la loro immediatezza e semplicità di fruizione.
La qualità è più importante della frequenza
Si dibatte ormai da tempo sull’importanza di pubblicare contenuti con grande frequenza, in modo da ottenere (forse) maggiore visibilità. Implementare gli aggiornamenti, tuttavia, corrisponde spesso ad una qualità di contenuti inferiore: è meglio quindi puntare alla qualità o alla quantità?
La risposta viene da Micheal Hyatt, CEO della Thomas Nelson Publisher nonchè giornalista, scrittore ed esperto di Social Media. Durante il suo intervento al Social Media Marketing World di San Diego ha raccontato con entusiasmo del suo “esperimento”: dall’aggiornare Facebook 5 volte a settimana è passato a 3 soli aggiornamenti registrando, da prima un calo ma andando poi ad ottenere performance migliori rispetto al passato grazie ad una maggiore attenzione alla qualità rispetto alla quantità.
L’obiettivo dev’essere, quindi, quello di creare contenuti utili agli utenti, in grado di arricchire la loro esperienza sui Social. Gli aggiornamenti qualitativamente poveri non hanno motivo d’esistere.
Posta come una fan, non come un marketer
Per ottenere buoni risultati sui Social è necessario immedesimarsi nei panni degli utenti, andando a creare contenuti realmente utili ed interessanti per la propria audience. Gli utenti sono su Facebook per interagire con i loro amici e familiari e, fondamentalmente, per essere intrattenuti: date loro ciò che vogliono, non vendetegli contenuti autoreferenziali.
Gli utenti amano particolarmente citazioni, immagini in grado di raccontare qualcosa ( “dietro le quinte”, foto divertenti) e, soprattutto foto nostalgiche ed evocative, in grado di riportarli al passato.
Vi dice niente l’hashtag #throwbackthursday? Ormai spopola in ogni piattaforma, da Instagram a Facebook ed tra i più utilizzati dai brand.