Si è tenuto il mese scorso a Milano il WAS, l’evento italiano della Web Analytics.
La quarta edizione del WAS è stata ripensata in una formula innovativa ed un format pensato per avvicinare aziende e partecipanti.
Moltissime le facce note sia tra i relatori che in platea, gli interventi sono stati costruttivi, propositivie realmente educativi.
Provo a riassumere i punti principali:
- Social Media Rules. I dati parlano chiaro, le aziende italiane ancora non hanno capito il vero potenziale di un investimento nei social network. IL’85% delle stesse infatti ha una presenza home made, e non si rivolge a professionisti. Il risultato è che la social media ability delle aziende italiane è dell’1,16%, un dato decisamente basso rispetto agli altri paesi europei.
- Il carburante della nuova tecnologia sono i dati. Perché le aziende dovrebbero affidarsi a dei professionisti? Perché i social sono il modo migliore per conoscere i propri consumatori, precisare il proprio target audience, capire a chi indirizzare le proprie campagne, come interagire con loro e come avere dei feedback costruttivi.
- Retourn on Influence. Con che metrica si misura l’investimento nei social? Non si misura! Sicuramente non dal numero dei fan o dal numero di commenti di una pagina. Si parla di un investimento a lungo termine che influisce su varie fasi della comunicazione. Non si misura la conversion, ma la conversation.
- La presenza online senza strategia è zoppa. Bisogna avere obiettivi chiari, per capire come procedere. Partire dagli obiettivi di business per un corretto frame work di misurazione. Non basta monitorare le metriche bisogna interpretarle e proprio in questo sta la figura dell’analista. Analizzare i dati e segmentare la comunicazione in base ai cluster, questo ci aspetta nel futuro.
- Personalizzazione. Utilizzare la storia di navigazione dell’utente per proporre spunti di reale interesse.
Vi lascio con una chicca… il neologismo più riuscito della giornata? Sicuramente Attribution Ninjia!