Un articolo di Social Media Examiner ragiona sulla quantità di dati di cui oggi disponiamo e conseguente necessità di reperire i giusti insight per capire se la nostra strategia sta funzionando.
Il tab post dei Facebook Insight
Una prima variabile da analizzare sono i post nella sezione insight (statistiche) di Facebook, cliccando appunto sul tab “post” potremmo scoprire in quali orari i nostri fan sono più attivi, e regolare di conseguenza il posting, è interessante provare a postare nel raggio di 30 minuti dal momento di picco di attività dei fan
Una cosa che molti meno utenti verificano, è la performance dei singoli giorni, guardate ad esempio uno sbalzo anche di 200 presenze attive in una pagina da 10.000 like
Dopo aver studiato e capito il timing, è importante concentrarsi sulle tipologie di post, ed anche in questo caso il tab “tipo di post” ci viene incontro, per sapere cosa offrire alla nostra audience, è importante comprendere cosa la stessa gradisce, un esempio:
Ma questo non basta, il vero Social Media Manager testa diverse tattiche e non conosce solo la reach “per tipo” ma valuta anche i singoli articoli e le relative performance, per la pagina di Marketing Arena ad esempio è ben visibile come non sia tanto il contenuto testuale che accompagna un link o una foto a fare la differenza, quanto il contenuto stesso
Per riassumere, su Facebook sono tre le cose che influenzano le prestazioni:
- Il contenuto in generale
- Il copy
- Gli elementi visuali
Provate a “muovere queste leve” incrociandole col timing di esposizione e fornite ai vostri fan il miglior contenuto possibile. Nell’eterna sfida tra fuffa e sostanza il contenuto “naturale” può ancora fare la differenza, ma anche questi elementi all’apparenza minimali risultano in realtà vitali, siete pronti per il grande salto nel Social Media Management?
Twitter tools a supporto della Reach
Reach sembra essere la parola magica per il Social Media Marketer, ed in parte è vero. Se Facebook ha deciso di mettere a disposizione gustosi insights (in un percorso virtuoso che vede di certo Google come capofila di questo processo con il suo analytics), per Twitter è ancora importante appoggiarsi a fonti esterne, una di queste è TweetReach, che ha tra le sue features la possibilità di scoprire i top contributors, ecco ad esempio una ricerca per “social crm”
Appoggiandosi a un prodotto come TweetDeck è possibile aggiungere questi utenti ad una lista e seguirli per monitorare continuamente un topic.
Uno strumento ancora poco conosciuto è Buffer, non solo un ottimo schedulatore di Tweet (interessantissima la parte for business) ma anche un ottimo sistema di analisi, ecco un esempio di un tweet passato allo scan di Buffer:
Quando scoprite un tweet particolarmente popolare o di successo fatevi queste domande:
- Contenuto: ci sono particolari video, link o immagini che lo rendono interessante?
- Struttura: come sono disposti link e hashtag?
- Copy: quale stile di copy abbiamo utilizzato?
- Elementi del tweet: quali mention e hashtag abbiamo usato?
Un altro tool da tenere d’occhio è FollowerWonk, dopo il login una follower analysis del vostro account potrà permettervi di scoprire l’orario migliore per spedire i vostri tweet
L’obiettivo, anche in questo caso, è quello di attivare relazioni strategiche con i propri follower e non spegnere il cervello operando sempre e solo in modalità “broadcasting”. Se volete sapere chi sono stati i più bravi a maggio, ecco un post di Franzrusso.
Pinterest, Instagram e gli altri
Rispetto al mercato americano, in Italia Pinterest è ancora residuale, mentre Instagram è in forte ascesa. Vogliamo quindi lasciare solo due spunti, rimandando al post originale per approfondimenti. A questo link trovate una serie di pinterest tools di tutto rispetto (da leggere anche il post di Claudio Gagliardini sul personal branding). Per Instagram rimane interessante Nitrogr.am che ora è divenuto Totems e trovate qui. Un bell’articolo di Marketing Land ci guida invece nel mondo delle LinkedIn metrics mentre Search Engin Journal ci spiega la dashboard di Google+.
Spero che questo articolo torni utile non solo ai Social Manager di primo pelo, ma anche ai più skillati tra i consulenti italiani, se avete tool di riferimento da segnalare, siamo a disposizione.. io ad esempio “non posso stare senza Topsy“. Per approfondire leggetevi anche il post in due parti di Paolo Ratto sulla pubblicazione Social!