Ci chiediamo spesso come poter migliorare la nostra vita lavorativa e come poter prendere delle decisioni, basate sui dati, in modo veloce, facilmente fruibile, ad un costo accessibile e senza aver bisogno di una piattaforma eccessivamente complicata da utilizzare quotidianamente.
Credo che a fare la differenza nella mia situazione lavorativa di questi ultimi 3 mesi sia stato un tool gratuito (almeno in parte) capace di riassumere in 3 schermate l’andamento delle mie campagne PPC: Google Data Studio.
Siamo tutti assolutamente concentrati nel raccogliere dati, che ormai passiamo almeno 2 ore ogni mese a costruire report excel dove raccogliere anche la più minuziosa delle informazioni; perché si sa “il denaro dei nostri giorni è il dato”. A volte però ci dimentichiamo che la cosa più importante per un progetto, composto da diverse attività, è il lavoro sinergico (attività diverse che operano verso uno stesso scopo comune) ed è per questo che la cosa principale è avere sempre sotto controllo una visione d’insieme del progetto.
Altra cosa che spesso si sottovaluta è la capacità che i nostri report, di cui siamo molto orgogliosi, riescano a generare informazioni (non dati) utili ad altri. Sembra tutto molto chiaro a chi redige il report ma poi per chi lo legge per la prima volta sembra un susseguirsi di numeri e cifre che è difficile interpretare, pensiamo magari ad un cliente che non ha la competenza tecnica di un PPC specialist.
Ecco perché è scattata la necessità di creare un documento che, con i suoi limiti, sia in grado di mostrare i dati in un modo più completo, visivo, immediato e che non richieda ogni volta 2 ore di costruzione. Con Google Data Studio è stato possibile creare agilmente delle schermate di riepilogo, sia dell’intero progetto che dell’andamento delle singole campagne ppc, facilmente interpretabili sia dallo specialist che da dal cliente.
Perché Google Data Studio funziona così bene? Perché è perfettamente integrato con gli altri servizi Google (Analitycs, Google Ads, …). Diventa allora molto facile creare tabelle d’analisi sempre aggiornate, grafici che confrontino l’andamento delle conversioni con quello del costo sostenuto dalle campagne; in questo modo viene semplificata anche l’analisi di come le campagne influiscano sull’andamento generale delle conversioni e come al contrario altre attività arrivino ad influire sui risultati delle campagne.
Tuttavia Google Data Studio ha un piccolo limite: non si integra gratuitamente con sorgenti di dati esterne a Google (come Facebook o LinkedIn) e per inserire dati di campagne social, ad esempio, è necessario acquistare un connettore dal costo di circa 20€ mensili.
Dalla mia esperienza mi sono accorta che per lavorare al meglio con GDS è necessario utilizzare sempre una struttura definita per i tracciamenti tramite UTM e di nomenclatura di tutte le campagne, in questo modo sarà poi più semplice filtrare fra tutte le campagne e trovare solo quelle che ci interessano.
La cosa più importante che permette di ottenere GDS è sicuramente un maggiore tempo per l’analisi del dato, tempo che prima veniva impiegato per realizzare il report. Con GDS una volta creata la dashboard, i dati andranno ad aggiornarsi automaticamente sulla base del range temporale che noi andremo a selezionare, facendoci risparmiare molto tempo oltre che permetterci in una sola schermata di tenere i dati per noi più importanti sempre sotto controllo.
Nonostante i suoi limiti, comprensibili a mio avviso essendo una piattaforma gratuita, GDS è un’ottima soluzione per chi desidera approcciarsi al mondo della data visualization e monitorare i dati principali in poche schermate.