Ho paura che internet si stia dimenticando qualcosa o qualcuno. L’aggressività del remarketing è fastidiosa anche per i non addetti ai lavori, è di qualche minuto fa una frase di mia madre “chissà che sistemi hanno, ho cercato un hotel a Firenze ed ora sono bombardata”. Ed il brutto è che funziona. Per chi ama subodorare il futuro, probabilmente c’è un altro pezzo ancora da esplorare. Non investo link perché è ancora troppo presto, ma pensate semplicemente a quelle campagne di marketing e remarketing che oggi artigiani di adwords o facebook (e in futuro instagram, twitter etc..) stanno settando a mano. Chiameremo queste piattaforme “spazi base”. Bene, ora prendete il sale della statistica e l’olio della potenza di calcolo e moltiplicate per 100, 1000 e ancora di più. Fate partire migliaia di campagne e il vostro progetto diventerà 3D, poi modificate i modelli di revenue: CPS, CPL, CPC, ottimo, 4 dimensioni, e via ancora con i target, i device etc..
Siamo davvero sicuri che queste non siano le nuove slot machines nei bar? Che la forma non stia uccidendo il contenuto come denunciato in un ottimo internazionale della settimana scorsa “cosa non va nel mondo moderno”. Questo sistema uccide la curiosità, verticalizza quello che pensiamo ci piaccia. In questo modo torniamo ad un web utile solo per tirare i rigori, ma se per arrivare sul dischetto dovremo scegliere altre forme di informazione più pure e meno inquinate dalla fame di denaro, forse dobbiamo farci delle domande. Il rischio di autogol, di abbandono, di creazione di cloni di uomini con gli stessi interessi e intenzioni, due parole follemente importanti per ogni web advertiser beh, stiamo attenti e pensiamo se non sia il caso di fare tutti un passo indietro. Se il computer non è più un sistema di accesso ad un mondo ricco, ma un sistema di gabbie per vivere in un panottico senza sorprese in cui si respira a fondo ma manca l’aria, attenzione. Potrebbe sgretolarsi tutto in attese mal ripagate, false e abboccanti come il titolo di questo post.