Ormai quasi tutte le nostre ricerche per cercare un nuovo lavoro o sapere le ultime novità dal mondo business passano necessariamente per LinkedIn. È diventato un importante snodo per chi cerca, chi offre lavoro o per chi semplicemente vuole rendere pubbliche le proprie competenze nel proprio ambito lavorativo.
Ecco perché l’adv su LinkedIn è sicuramente un aspetto molto interessante. A suo sfavore c’è, per click, un costo più alto rispetto agli altri social. Il vantaggio è che attraverso un’adv su LinkedIn riusciremo a colpire persone che altrimenti sarebbero molto più difficili da individuare e anche se le riuscissimo ad individuare probabilmente non le troveremmo così predisposte ad cliccare su un annuncio, specialmente se di un prodotto B2B, come su LinkedIn.
Era il tempo di LinkedIn Lead Accelerator
Per quelle aziende che erano interessate, circa un anno fa, a far conoscere il proprio prodotto al pubblico di LinkedIn si sono trovate davanti una grande novità rispetto al passato: LinkedIn Lead Accellerator.
Con il lancio di LinkedIn Lead Accellerator LinkedIn andava ad ampliare la propria Marketing Solution Suite con uno strumento che si prefiggeva l’obiettivo di raggiungere e coinvolgere i visitatori di un sito aziendale e generare lead qualificati.
Tutto questo è stato reso possibile grazie all’acquisizione delle società Bizo, avvenuta nel 2014 per un valore di ben 175 milioni di dollari.
Un investimento non irrilevante ma che trovava la sua giustificazione nelle sue diverse funzioni:
- identificazione degli audience di maggior valore segmentandoli in base a interessi, livello di engagement e profilo demografico
- creazione una sequenza di messaggi di rilievo basati su contenuti e messaggi sponsorizzati su LinkedIn per tipologia di segmento
- aumento del tasso di conversione grazie all’inserimento automatico dei dati nelle form prendendoli direttamente dal profilo LinkedIn dell’interessato
- ottimizzazione delle campagne con un A/B test integrato alla piattaforma di LinkedIn
- misurazione dell’impatto di LinkedIn Lead Accelerator in ogni stadio del funnel utilizzando un sistema di tracking e reportistica
L’investimento doveva generare innumerevoli ricavi per LinkedIn viste le interessanti funzioni che proponeva agli utenti, tuttavia l’idea di una piattaforma unificata per annunci B2B ha avuto una breve vita: circa un anno. Perché? Il problema principale si è dimostrata essere una eccessiva richiesta di risorse, rispetto a quelle preventivate da LinkedIn, per rendere scalabile il prodotto nonostante ci fosse comunque un grande interesse.
E adesso? Cosa ci dobbiamo aspettare?
Russel Glass ha dichiarato l’8 febbraio 2016: “Consegneremo una singola piattaforma unificata di pubblicità, dove i clienti potranno accedere a tutti i programmi LinkedIn. Prenderemo le migliori caratteristiche di Lead Accelerator e le integreremo con le funzionalità della nostra piattaforma Campaign Manager che supporta contenuti sponsorizzati, InMail sponsorizzati, annunci di testo e altri prodotti pubblicitari LinkedIn.”
Tuttavia a quanto ci risulta per ora LinkedIn ha proposto solo alcune novità per gli inserzionisti come la nuova versione di LinkedIn Dynamic Ads e un nuovo design della piattaforma più pulito che rende più semplice per gli inserzionisti utilizzare i tool per raggiungere e coinvolgere il giusto target.
Il servizio permette di utilizzare annunci dinamici per distribuire messaggi personalizzati alle audiences definite utilizzando il formato native del social network: si possono creare modelli creativi personalizzati che vengono diffusi su profili e contenuti pertinenti, selezionati in base a competenze, interessi e curriculum dei membri che vanno a visualizzare l’annuncio. Il contenuto è ottimizzato e targettizzato in base agli elementi della pagina visualizzata, come le aziende citate. Gli inserzionisti hanno a disposizione gli annunci dinamici per realizzare una serie di obiettivi: ad esempio, per aumentare le conversioni al sito web, aumentare i follower della pagina aziendale di LinkedIn o mostrare opportunità di lavoro.
Le Sponsored InMails
Ma ciò che sicuramente è più interessante, dal mio punto di vista, sono le Sponsored InMails.
Infatti attraverso le Sponsored InMails è possibile inviare messaggi programmati che siano effettivamente interessanti per il target audience di riferimento. L’invio cosiddetto “real-time” che LinkedIn propone fa riferimento al fatto che il messaggio che si intende inviare verrà effettivamente inviato nel momento in cui il soggetto in target è attivo su LinkedIn e viene anche garantito da LinkedIn una reach del target senza rischi di bouncing, ovvero di una non lettura del messaggio, o di cattive informazioni.
Creare messaggi studiati ad hoc per il target senza, o quasi, limiti di spazio è sicuramente un fattore davvero interessante soprattutto se a questo andiamo ad aggiungere la capacità di essere ottimizzato per mobile.
Il target destinatario di questi messaggi sarà identificabile, come per qualunque altra campagna, attraverso gli strumenti di targetizzazione messi a disposizione da LinkedIn e sarà possibile misurare l’andamento della campagna attraverso la dashboard di Campaign Manager. Unici elementi richiesti sono un banner di 300×250 e un URL a cui mandare gli utenti dopo che hanno letto il messaggio.