Quando si parla di campagne di Marketing, il mondo dell’automobile è da sempre punto di riferimento: azioni di guerrilla marketing, branded content da capogiro, sponsorizzazione di eventi di grossa portate e così via.
Ultimamente, per lavoro e per interessi, mi sono trovato spesso a confrontarmi con le dinamiche in essere in questo settore, con complessi rapporti che si instaurano lungo tutta la filiera e di come il digital marketing si è inserito in questo contesto.
È sotto gli occhi di tutti che ci si trova nel bel mezzo di una spirale di cambiamenti ed innovazione destinati a durare ancora per diverso tempo e a rivoluzionare il settore in molti suoi aspetti (quelli bravi direbbero innovazioni “distruttive”) non solo limitatamente al mondo del marketing o alla pura innovazione tecnica o tecnologia del veicolo.
Alcuni fenomeni sono già parte integrante della nostra vita di tutti i giorni, altri meno ma è molto probabile che lo saranno a breve, ad esempio:
- Uber ed il nuovo concetto di mobilità che ha introdotto, tanto disruptive da portare al conio di neologismi anche in settori collaterali.
- Le nuove forme di alimentazione che si stanno studiando e che presto si affiancheranno a quelle tradizionali (accelerate dal dieselgate?)
- La promessa dell’auto che si guida da sola, con relativi temi legati a nuove opportunità di business o interrogativi a sfondo etico sui quali ci si può anche mettere in gioco attraverso questo link.
E fino a qui la P di prodotto. Che futuro bisogna attendersi, invece, per un’altra delle 4 P del marketing di Kotler, quella del placement, ovvero della distribuzione? Acquistare un’auto direttamente online diventerà, un giorno, la norma?
Alcuni segnali che un futuro di questo tipo non è così fantascientificio, in realtà, ci sono. Anzi, qualcuno lo ha già fatto. Ad esempio, da poco più di un anno è possibile scegliere, configurare ed acquistare la propria nuova Smart dal sito ufficiale, potendo decidere se aspettarla comodamente dal divano di casa o se andare a ritirarla nello Smart Center più comodo.
E poi c’è il famoso caso Tesla, che nelle prime 24 ore dall’annuncio del mette a bilancio 180.000 prenotazioni della nuovissima Model 3, pronta in non meno di due anni da quella data e con 1.000$ da versare nel conto del colosso di Elon Musk per prenotarla (nel frattempo gli ordini procedono e i tempi di attesa si dilatano.
Ma non solo le case madri si sono mosse in questo senso: Amazon ha da poco lanciato la sezione Vehicles in aggiunta a tutto ciò che riguarda il mondo dei ricambi e degli accessori. Per il momento non è possibile completare la transazione online, ma da Morgan Stanley dicono che è molto probabile che sia il prossimo passo. Io mi fiderei.
Gli scenari che si aprono sono numerosi e nebulosi, le logiche distributive del mondo automobilistico rischiano di essere rivoluzionate ma la vera domanda è: arriverà mai il momento in cui i consumatori saranno pronti ad acquistare un auto con PayPal?