LinkedIn è per gli affari. Facebook è per lo svago. Se sei un marketer che lavora con brand B2B investi budget pubblicitario su LinkedIn e lascia perdere Facebook, facile no?
Se stai pensando che queste siano conclusioni troppo affrettate, hai sicuramente ragione; ma potrebbero essere il primo pensiero di chi lavora nel complesso settore Business to Business e si trova a dover prendere, magari per la prima volta, una decisione in merito ai canali social su cui avviare attività di comunicazione e advertising.
Mettiamo allora le due piattaforme blu sotto la lente d’ingrandimento, quale vince la sfida per la conquista dei marketer B2B?
Dove si trovano le persone
Iniziamo dando un’occhiata al numero di utenti attivi sui due social network.
Secondo i dati aggiornati allo scorso luglio del Report Digital 2019 di We Are Social e Hootsuite, Facebook vanta circa 2,37 miliardi di utenti attivi nel mondo, mentre LinkedIn si ferma a “soli” 303 milioni. Anche qui, però, stiamo attenti a non saltare a conclusioni affrettate: se il titolo di social network più popolato spetta indiscutibilmente a Facebook, tra i due, LinkedIn vince per tasso di crescita: confrontando i dati del 2019 con quelli dello stesso Report Digital 2017 si può notare che in due anni la user base di Facebook è cresciuta del 27%, mentre quella di LinkedIn del 186%, non poco!
Fonte: Report Digital 2019
Fonte: Report Digital 2017
Quanto detto sin qui va integrato con un dato ancora più interessante: in media, su Facebook le persone ci passano circa 35 minuti al giorno, su LinkedIn solo 17 minuti al mese.
E quindi, the winner is? Facebook.
Il social network di Zuckerberg ha una base di utenti sicuramente molto più ampia e questa passa anche più tempo sulla piattaforma, ma bisogna monitorare LinkedIn. Nei prossimi anni continuerà a popolarsi a questi tassi di crescita? I margini (e i presupposti) ci sono tutti.
Ok, ma parliamo di budget
Qui non serve girarci molto intorno: Facebook è molto più conveniente di LinkedIn, ci sono più persone sulla piattaforma che in media ci spendono periodi di tempo più lunghi. Quindi, base di utenti più ampia + più tempo speso sulla piattaforma = annunci più convenienti. In altre parole, Facebook riesce a mostrare più annunci a ciascun utente mantenendo un rapporto ragionevole tra annuncio e utente e questo spiega come mai l’investimento pubblicitario minimo richiesto da Facebook sia di 1€ al giorno, mentre quello di LinkedIn (che se la passa decisamente peggio) salga a 10€ al giorno.
E quindi… the winner is? Facebook, in questo caso senza se e senza ma.
Quantità vs. qualità
Ok se guardiamo ai numeri Facebook non ha rivali, ma se guardiamo alle caratteristiche degli utenti forse possiamo fare valutazioni diverse.
Mentre su LinkedIn cerchiamo di costruire un network professionale, su Facebook il nostro intento è di creare un network personale. Non si tratta di una considerazione banale: osserva i profili personali dei tuoi amici su Facebook, in percentuale di quanti sapresti indicare l’attuale posto di lavoro? Ora fai lo stesso con la tua rete di contatti su LinkedIn, sono certa che non c’è partita.
In sostanza la targetizzazione basata su parametri “professionali” tende ad essere molto precisa e accurata su LinkedIn proprio perché gli utenti aggiornano i loro ruoli, inoltre, dal pannello pubblicitario è possibile scegliere tra un ventaglio di criteri molto ampio.
Se, però, il banchiere non è su Facebook come banchiere, è molto probabile che userà il social network per seguire news e approfondimenti legati anche alla sua attività professionale. Voglio dire che con moltissima probabilità la tua target audience B2B è anche su Facebook, per te sarà solo un po’ più difficile individuarla: se non trovi il job title che cerchi, seleziona il tuo pubblico ragionando attorno a criteri di targetizzazione più originali.
Quindi, the winner is? LinkedIn.
Diciamocelo, la targetizzazione professionale è il suo vero punto di forza e per attività B2B semplifica l’individuazione dei decision maker per il prodotto. Facebook, comunque, è molto competitivo anche da questo punto di vista perché offre eccezionali opzioni di targetizzazione, nonché la possibilità di creare audience simili e personalizzate (campo su cui LinkedIn sta muovendo solo i primi passi).
Formati e tecnologia
Facebook mette a disposizione un ampio ventaglio di formati pubblicitari: caroselli, video, slideshow, esperienze interattive. LinkedIn, d’altro canto, sta investendo anche per migliorare questo aspetto.
Guardando alla tecnologia che sta alle base delle due piattaforme, Facebook vince su LinkedIn: custom audience, lookalike audience e possibilità di ottimizzare le campagne sulla base di moltissimi obiettivi, sono tutti aspetti sui cui Facebook è innovatore assoluto nella tecnologia pubblicitaria dei social media.
Tiriamo le somme
Quindi, chi vince il match? Come spesso accade quando si parla di advertising sui media digitali, la risposta è “dipende”.
Sicuramente Facebook è una piattaforma che vince il confronto sotto molti punti di vista, ma LinkedIn per il B2B è una risorsa da valutare e sfruttare.
Se hai annunci esclusivamente “business”, gli utenti potrebbero essere più predisposti a riceverli su una piattaforma nata espressamente per il “business”, ma è importante considerare il tipo di prodotto che offri, in generale, più aumenta la sua complessità più LinkedIn può rivelarsi adatto a promuoverlo.
Il suggerimento finale è di prendere sempre decisioni sulla base del dato, utilizza i pannelli pubblicitari per valutare le performance delle tue campagne e monitora la qualità del traffico che porti al tuo sito web. In questo modo potrai capire, con il tempo, se per la tua attività B2B è necessario investire in entrambe le piattaforme o se i risultati migliori arrivano solo da l’una o l’altra.