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Come scegliere un tool di social media monitoring?

Le aziende che vogliono fare il salto in termini di social media marketing e si stanno affacciando per la prima volta al caotico mondo del social media monitoring e analytics devono rispondere a questo fondamentale quesito: come scelgo il tool adatto a me?

Il problema è più complesso di quello che appare, ma procediamo con ordine.
Innanzitutto l’azienda, prima di iniziare il processo di ricerca, stabilito il budget, deve definire quali sono i suoi obiettivi e cosa si aspetta dallo strumento: desidera un semplice monitoraggio della brand reputation o vuole scavare più a fondo nei dati attraverso l’analytics? È sufficiente un alerting dei nuovi post trovati o vuole poter rispondere e interagire in real-time con i suoi utenti? Certo è che a queste diverse esigenze corrispondono diverse caratteristiche che lo strumento deve assolutamente possedere.

Definite le esigenze, queste vanno tradotte in caratteristiche richieste, o variabili di scelta, e si stabilisce in che modo misurarle. Infine si passa al test dei diversi tool (ormai quasi tutti mettono a disposizione un trial o una demo) e alla scelta.

Seguendo questo procedimento, che altro non è che un processo semplificato di software selection, abbiamo cercato di valutare alcuni tool di social media monitoring.
Il nostro obiettivo principale era il calcolo della brand reputation, monitorando il maggior numero possibile di fonti, sia web che social.

Le variabili che abbiamo considerato nella scelta del tool sono state:

  • Fonti tracciate (X1): il numero e la tipologia delle fonti che il tool monitora. Va da sé che uno strumento è più completo e affidabile se oltre ai principali social network monitora anche blog, forum, news e web in generale.
  • Numero di mention (X2): ai fini della scelta è utile confrontare i vari tool in termini di post trovati per keyword in un determinato periodo di tempo. Maggiore è il numero di posto significativi trovati e maggiore è l’efficacia dello strumento.
  • Usability (X3): è importante considerare anche l’interfaccia del tool, che deve essere chiara, comprensibile e intuitiva..insomma, a prova di stupido!
  • Analytics (X4): la possibilità di ottenere diversi insights da un tool (calcolo del sentiment, influencer, geolocalizzazione, ecc), è un plus, considerando nel nostro caso l’obiettivo principale della brand reputation. In altri casi può rappresentare la variabile di scelta più importante.
  • Export dei dati (X5): può risultare utile, al fine di strutturare dei report periodici, la possibilità di esportare i risultati in vari formati (xls, pdf, csv, ecc).
  • Alert automatici (X6): se infine si possono schedulare anche degli alert automatici (solitamente via mail), allora le probabilità che ci sfugga qualcosa si riducono notevolmente.

Una volta definite le variabili, lo step successivo è stato quello di attribuire un peso a ciascuna e di decidere le varie scale di valutazione (da 1 a 5, da 1 a 3, utilizzando variabili dicotomiche del tipo 0-1, ecc).
Di seguito il risultato:

 

Emerge dall’analisi che i tre software migliori sono Trackur, Mention e CustomScoop. Entriamo ora brevemente nel dettaglio di ciascun software:

Trackur

Il grande pregio di questo tool è la possibilità di impostare dei “custom feeds”, ossia delle URLs specifiche che si desidera monitorare, con l’unica restrizione che queste devono aver attivo il protocollo RSS feed. In termini però di risultati prodotti risulta meno efficace dei secondi due, ma va considerato che la versione trial è depotenziata rispetto al prodotto completo. L’interfaccia è sicuramente migliorabile, in particolare la parte riguardante il setting. I dati sono esportabili in xls e RSS, ed è possibile impostare degli alerts automatici.

Mention

È risultato il migliore per numero di post trovati, e secondo a Trackur solo per la mancanza di custom feeds, ma considerando il prezzo direi che è un’ottima alternativa!

CustomScoop

Monitora una vasto numero di fonti sia web che social, e offre la possibilità di analizzare anche le fonti offline, come radio e tv. La parte di analytics risulta più potenziata rispetto ai due precedenti, mentre l’interfaccia è meno user-friendly. Considerando il prezzo più elevato però la scelta si sposta verso i primi due.

Socialmention

È uno strumento free che associa il monitoring con alcune funzioni di analytics, come il calcolo del sentiment, del reach, l’identificazione degli influencer e dei top users, ecc. Si è rivelato debole però sia per le fonti monitorate che per il numero di mention trovate.

Talkwalker Alert

Può rappresentare una valida alternativa a Google Alert, ma il fatto che, la versione free, monitori solo blog e news, tralasciando tutto il mondo social è decisamente limitante. Essendo solo uno strumento di alerting manca completamente la parte di analytics, che è data da invece dalla versione completa di Talkwalker.

Keyhole

È risultato il tool peggiore tra quelli provati principalmente perché monitora solo Facebook, Twitter e Instagram, e di conseguenza anche i post trovati sono decisamente inferiori rispetto agli altri strumenti. Considerato quindi il prezzo e le prestazione è decisamente sconsigliato, a meno che non ci si voglia concentrare esclusivamente su questi tre social.

 
 
AUTORE

Claudia Guglielmo

 
 

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